never say never
Posted on | 25 ottobre 2010 | No Comments
L’altro giorno in un colpo solo hanno vacillato i due pilastri del (mio) pensiero occidentale: l’iPhone e New York.
Sull’orlo dei 40 anni, ho finalmente subito il mio primo scippo. Non a Forcella, né ai Tribunali o Mergellina.
E’ successo in un vagone della linea C della metro, all’apertura delle porte alla fermata 72 Street/Central Park West. Cioè in pieno Upper West Side, dove mi hanno detto gli esterrefatti amici newyorchesi che queste cose non accadevano dai tempi del sindaco Dinkins.
Insomma, mi sono fatto fare come nemmeno un turista giapponese in mezzo ai Quartieri Spagnoli: arrivati alla fermata, si sono aperte le porte, mi hanno dato una manata sul petto e strappato l’iPhone dalle mani scappando. Due ragazzetti.
Ma era troppo. Al punto che mi sono lanciato all’inseguimento urlandogli maleparole (in realtà erano versi animaleschi scomposti perché ho scoperto che è impossibile correre ed articolare frasi di senso compiuto). Ero speranzoso che avremmo beccato un poliziotto o un addetto della MTA che li avrebbe bloccati. Macchè.
La cosa però bella di questa vicenda è che un ragazzo che stava nel vagone non ha esitato mezzo secondo ed è schizzato pure lui fuori sulla banchina per acchiapparli. Sulla rampa di scale verso l’uscita naturalmente ho rischiato il coccolone e sono arrivato ai tornelli con il cuore che mi schizzava dalle orecchie e non riuscivo manco a parlare.
I due stronzi velocissimi erano appena usciti. Ma, seconda cosa bella, dall’altra parte del varco c’erano due ragazzi che stavano per entrare e stupiti si chiedevano che cacchio stesse succedendo. Io non riuscivo ancora a spiccicare una parola. Il mio compare di inseguimento gli ha detto “quelli gli hanno appena fottuto il telefono”. Manco finisce la frase che uno di loro molla a terra le buste che stava portando e scatta come Ben Johnson dopato fuori dalla stazione, con l’amico che grida “no! quello è un pazzo, se li acchiappa li uccide!”.
Arrivati in superficie sulla strada, abbiamo aspettato che il pazzo tornasse dopo pochi minuti incazzatissimo perché gli erano sfuggiti correndo nel parco. Era incazzato quasi più di me.
Li ho ringraziati comunque dell’aiuto e sconsolati ci siamo salutati. Loro rientrando nella stazione della metro per continuare quello che stavano facendo, io fissando il buio di Central Park nella speranza che ai due stronzi magari era caduto di mano l’iPhone e si era rotto.
E ora la morale (che farà infuriare mia moglie): a Napoli secondo me nessuno si sarebbe messo ad inseguire i “miei” due scippatori.
Nemmeno io.